La famiglia Casartelli
Il focus che segue rappresenta una sintesi della storia della famiglia e dell’impresa Casartelli, nell’arco cronologico compreso tra la fine dell’Ottocento e il 1978, anno della morte di Leonida Casartelli, al fine di riscoprire un’eccellenza dell’imprenditoria italiana del ‘900. Le diverse fasi storiche qui presentate ripercorrono i punti salienti della cronistoria realizzata attraverso le fonti del CEDAC - Centro di documentazione delle arti circensi - pubblicata nell’omonimo volume.
Attraverso una selezione di documenti il CEDAC intende fornire un excursus storiografico delle prime società a nome Casartelli, passando al secondo dopo guerra con la ripresa dell’attività imprenditoriale attraverso le insegne Aurora, Ker Kroll, Coliseum, Barcellona, Tokyo ed Heros, fino agli anni ’70 con il miracolo economico
e l’epoca d’ora del circo italiano coincisa con l’acquisto, nel 1972 del marchio Medrano, probabilmente una delle operazioni commerciali e di marketing più riuscita, firmata da Leonida Casartelli. Grazie alle dettagliate cronache fornite da testate giornalistiche nazionali e internazionali di cui il CEDAC conserva una copia, oltre che a documenti d’archivio, si sono analizzate le tournée estere che ebbero il merito di esportare l’eccellenza del circo made in Italy, i programmi ed i relativi protagonisti. Particolare attenzione è stata rivolta allo spazio che il circo occupò su riviste e giornali, allo scopo di restituire uno spaccato fedele dei gusti del pubblico di cui il giornalismo fu espressione. Il volume intende dare visibilità ad una realtà poco conosciuta in un’ottica di conoscenza e valorizzazione di questa tradizione viaggiante.
La storia della famiglia Casartelli, come la maggior parte delle famiglie circensi, affonda le sue radici nell’Ottocento. Le prime testimonianze che la associano al mondo della pista risalgono al 1894 ca., quando alcuni quotidiani veronesi menzionano la nascente società tra l’impresario Pietro Casartelli e la dinastia Caveagna. Durante i primi decenni del 1900, i Casartelli sono attivi tra collaborazioni, come quella con la famiglia Togni, e produzioni proprie, come il Circo Equestre Fratelli Casartelli, o l’Arena Rosa gestita dalla capofamiglia Rosina, ma l’Aurora sarà la prima insegna di importanza nazionale che manterrà una continuità negli anni a seguire.
L’Aurora nasce in un contesto piuttosto sfavorevole, visto che la guerra imperversava e tutti gli uomini venivano impiegati al fronte, ma nonostante ciò, resistette grazie alle capacità gestionali e imprenditoriali del giovane Leonida, che diverrà da questo momento in avanti il vero motore del complesso Casartelli.
Il Circo Aurora sarà protagonista di eventi bizzarri e sensazionali che salirono alle cronache nazionali, mantenendo la propria fama fino alla fine degli anni ’50, quando una nuova insegna, quella del Coliseum, si farà strada per affermare ancora più indelebilmente il nome dei Casartelli nel panorama artistico circense del ventesimo secolo.
Nel novembre 1957 giunge presso il tendone dell’Aurora il direttore di circhi spagnoli Amoros Silvestrini, con l’intento di proporre a Leonida una tournée in Spagna, che si rivelerà redditizia per il circo Casartelli che, dopo qualche intoppo nel rientro in Italia, riapre i battenti con materiali nuovi provenienti dalla Spagna e con una nuova insegna: Circo Nazionale Coliseum. Lo spettacolo viene rinnovato e il programma riscuote enorme successo tra il pubblico italiano. Grazie alla qualità dei suoi spettacoli, il circo di Leonida si conquista tutto il circuito delle Fiere del Veneto e del Piemonte, tra le quali si annovera la famosa Fiera Millenaria di Gonzaga, in provincia di Mantova, dove il Coliseum prima ed Heros e Medrano poi, verranno ingaggiati per ospitare sotto il proprio tendone l’elezione della Bella del Lunapark, evento ideato nel 1962 da Gilberto Boschesi. Nei dieci anni successivi, il Circo Coliseum intraprese Grecia, Israele, Turchia e Bulgaria, sempre grazie alla capacità imprenditoriale del direttore Leonida. Soprattutto della presenza del circo in Israele, è conservata nel fondo della famiglia Casartelli, presso il CEDAC, parte della documentazione, tra cui il contratto con relativi allegati, dal quale apprendiamo che le trattative tra le parti iniziarono nel corso del 1967. È in questo periodo di grande successo che iniziano a nascere varie insegne sotto il nome Casartelli, prendono vita circhi famosi come: Barcellona, Tokyo, Circo di Francia ed Heros.
Sul finire degli anni ’60, oltre al già affermato Circo Coliseum, altre insegne a nome Casartelli iniziano a farsi strada nel panorama circense italiano e internazionale. Mentre il Coliseum proseguiva la propria tournée in Israele, iniziata con patronato dell’ambasciatore italiano, con un programma stampato in tre lingue e uno chapiteau di tremila posti, sotto il quale si riunivano ogni sera israeliani e arabi, in Turchia venne utilizzata l’insegna Circo di Barcellona nella tournée datata 1967. In un programma dello spettacolo conservato presso il CEDAC, sappiamo che tra i numeri figuravano la troupe Gottani, gli scimpanzè di Tony Rossi, il giocoliere Luciano Bello e anche i clown Cellé, dei quali il Centro di Documentazione conserva un costume originale firmato Maison Vicaire. Nel 1968 il circo di Barcellona intraprende una tournée in Grecia, testimoniata da una serie di fotografie provenienti dal fondo
personale della famiglia Casartelli. Coeva è l’insegna Tokyo Circus, che venne prodotta appositamente per la tournée del 1969 in Israele. Dal 1968 al 1971 la famiglia Casartelli vede esplodere la sua fama. Fu soprattutto all’estero che si affermano i risultati di un’attività più che trentennale; Enrico e Serena Bassano riportano nel loro volume dedicato a Rosina Casartelli, che sotto la guida di Leonida si formarono “ben tre
circhi: il Circo Nazionale Togni destinato alla Turchia e alla Bulgaria, il Circo di Francia in Grecia e il già citato Circo di Tokio in Israele”. La presenza di così tante insegne nate in un periodo estremamente breve, rende difficile l’esatta identificazione delle stesse in rapporto alle specifiche tournée.
Con l’autunno 1970, a seguito di un accordo con Enis Togni, prende avvio un'altra insegna a gestione Casartelli, il Circo Heros, il quale rimarrà in produzione per due anni, fino almeno al 1972, quando lo troveremo alla Fiera Millenaria di Gonzaga. Sotto il tendone del circo Heros si susseguono spettacoli fortemente attrattivi, oltre che eventi e personaggi dello spettacolo, un’operazione di marketing volta a richiamare numeroso pubblico, che si inserisce in una pratica molto diffusa all’epoca attuata con l’intento di ospitare sotto il tendone personaggi del mondo del varietà, della televisione, dell’avanspettacolo della musica e della danza. Gli artisti italiani e internazionali chiamati ad esibirsi sotto l’insegna dell’Heros sono sempre di altissimo livello, come i fratelli Merzari annoverati tra le stelle del panorama circense europeo, o ancora il domatore Taras Bulba a cui vengono dedicati svariati manifesti. Con l’anno 1971 il circo Heros vede ospitata sotto il suo chapiteau l’elezione della Bella del Lunapark, proseguendo così una tradizione iniziata anni prima con il circo Coliseum, richiamando l’attenzione di quanti seguivano l’evento sin dalla sua fondazione.
Le cronache parlano di questo circo con toni entusiastici, indicandolo come vero e proprio Festival della risata, grazie agli eccellenti clown che hanno sempre caratterizzato i suoi spettacoli, come la troupe Forgiones o i Romanos.
La prima volta che il nome dei Casartelli viene associato all’etichetta Circo Medrano, sarà per una semplice strategia di marketing attuata da impresari turchi che, nel 1966, chiamano il circo di Leonida ad esibirsi a Istanbul. Seguendo le volontà imposte dall’alto, i Casartelli cambiano il nome del circo Coliseum in Circo “MED.RA.NO” che, stando agli impresari stranieri, avrebbe dovuto essere l’anagramma di “Circo Mediterraneo Radio Televisione”. Non stupisce che a seguito di questa novità sia intervenuta Ella Swoboda, proprietaria all’epoca della storica insegna circense MEDRANO, per difendere la propria etichetta, ma senza successo, infatti il circo debutta nella capitale turca senza variare il nome. Si tratterà in questo caso di una semplice meteora, visto che il nome così modificato verrà utilizzato solamente in occasione di questa tournée, per poi essere messo da parte. Sarà a partire dal 1972 che il marchio passerà a Leonida Casartelli che definì a Bucarest un accordo con Ella Swoboda, l’unica delle figlie ad essere rimasta nel circo. Il nuovo spettacolo del Medrano promosso da Leonida vanterà artisti d’eccellenza, come i fratelli Larible, il giocoliere Alberto Sforzi e i clown Romanos. Leonida richiama dopo ventidue anni di assenza dall’Italia - vennero nel 1953, con il circo Krone – i Caroli, portando sulla pista del Medrano tre Caroli della terza generazione (Enrico, Ernesto, Francesco) con figli, nuore, nipoti; 17 persone in tutto. Come sempre, dall’inizio dell’Ottocento in poi, quando la ‹‹dinastia›› venne fondata, presentavano due numeri base; acrobazia a cavallo e clownerie. Altra attrazione di forte richiamo per il pubblico era il grande zoo del circo, che vantava un gran numero di animali esotici come gorilla (lo splendido Katanga, al quale vengono dedicate molte delle grafiche dei manifesti) orangotanghi, giraffe, zebre, cammelli e altri ancora. Il Circo Medrano si imporrà nelle piazze italiane come complesso di prima categoria, confrontandosi in grandezza e varietà di spettacoli con circhi alla stregua di Moira Orfei e Darix Togni.